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Politica: molto, ma non tutto

Il titolo di questo post l'ho preso dal libro di Vittorio Messori: "Scommessa sulla morte" edizioni SEI dove a pag. 140 il giornalista intitola così un paragrafo del suo libro.

Recentemente Il Papa e i vescovi, visto il degrado etico-politico ed economico dell'Italia, sono intervenuti sollecitando l'impegno dei cattolici italiani in politica, intendendo un impegno politico orientato alla promozione del bene comune. Io ci credo poco all'impegno in politica dei cattolici seppure orientato al bene comune, se prima non si definisce cosa è il "bene comune" e cosa si intende per "politica". La politica, secondo il dizionario Zanichelli, è la "scienza e l'arte di governare lo Stato". Ma cosa è lo Stato? Lo Stato, sempre secondo il dizionario Zanichelli, è una "Persona giuridica territoriale sovrana, costituita dall'organizzazione politica di un gruppo sociale stanziato stabilmente su di un territorio", dove per "persona giuridica" si intende: "organismo unitario costituito da un complesso di persone fisiche e di beni riconosciuto dallo Stato", quindi, lo Stato non è un popolo, ma una persona giuridica, un gruppo unitario di persone fisiche e di beni, organizzati politicamente come gruppo sociale confinato in un territorio. Impegnarsi in politica significa, quindi, impegnarsi soprattutto nello Stato e nel suo governo e non nella Chiesa.

Senti cosa scriveva profeticamente Vittorio Messori nel 1982, a pagina 141 del libro sopracitato, in riferimento alla politica che può dare qualcosa, non tutto: "Non si tratta di demonizzarla, anche se, a dire il vero, dietro tante nobili parole la sua essenza oggettiva e immodificabile è inquietante: il suo obiettivo, infatti, è la conquista e la conservazione del potere sugli uomini attraverso la forza. Per sua stessa natura nessuna politica può certo permettersi il lusso di far posto all'amore, all'umiltà, alla mitezza, alla sincerità, al perdono, all'ideale disinteressato e disarmato. ... Sbaglio? Sbaglia la storia intera quando conferma la cruda ma oggettiva sentenza del Machiavelli: 'Li stati non si governano con li paternostri' ? Vuoi andare alla ricerca di una politica 'diversa' dove non siano più necessari né 'volpe' né 'leone'? Fatti tuoi. ... credo ci sia un motivo se Giovanni Sartori, uno dei maggiori politologi viventi non si stanca di ripetere: 'Più studio i meccanismi sociologici e psicologici che guidano politica e politici e più ho paura'".

"Conquista del potere sugli uomini attraverso la forza" è l'obiettivo della politica secondo Vittorio Messori. In democrazia è la forza della maggioranza sulla minoranza. Il Cardinale Angelo Bagnasco, ministro della Chiesa cattolica parla addirittura di "massa critica" dei cristiani cattolici, dando implicitamente ragione a Vittorio Messori, infatti la massa è una grandezza fisica che fa parte della forza. Ad esempio la forza di gravità F è data da F=mg dove m è la massa di un corpo e g è l'accelerazione di gravità.

Sarebbe da leggere tutto quel paragrafo tratto dal libro "Scommessa sulla morte", anche perché Vittorio Messori riconosce un ruolo importante alla politica come servizio sociale e che non va demonizzata, ma va demitizzata "riconoscendone i limiti oggettivi e invalicabili".

Che cosa è invece la Chiesa? Restando al dizionario Zanichelli, la Chiesa è una "Comunità di cristiani appartenenti alla medesima confessione", dove per "confessione" si intende il credo o la fede.

Cattolico, sempre secondo lo Zanichelli, significa: "Universale, con riferimento alla Chiesa cristiana di Roma, in quanto aperta a ogni uomo.".

Chiediamoci: lo Stato è universale? Lo Stato è aperto ad ogni uomo? NO! Uno Stato è confinato in un ben determinato territorio e non è universale e nemmeno aperto ad ogni uomo, altrimenti non ci sarebbero i clandestini e il reato di clandestinità.

Il cattolico appartiene alla Chiesa cattolica e il suo impegno dovrebbe essere universale, missionario e apostolico, tutto al servizio della Chiesa cattolica e del suo tessuto sociale che non conosce confini e non tanto nello Stato che con la Chiesa di Gesù ha poco o niente a che vedere essendo lo Stato confinato in un territorio limitato e circoscritto.

La missione della Chiesa cattolica è la salvezza dell'uomo, perché fuori della Chiesa non c'è salvezza (punto 171 C.C.C.C.).

Ma possiamo parlare di impegno missionario del cattolico in politica, cioè nello Stato, fuori dalla Chiesa? Sì, possiamo parlare di impegno missionario del cattolico in politica se tale impegno fosse finalizzato alla salvezza dello Stato visto che non c'è salvezza fuori dalla Chiesa, tanto meno nello Stato. Ma non avrebbe senso. Che senso avrebbe salvare una persona giuridica? Sono le persone fisiche non quelle giuridiche che vanno salvate.

Allora che senso ha l'impegno politico del cattolico in un organismo che fa della ragion di Stato una esigenza superiore a cui si sacrifica ogni altra considerazione, anche di natura etica? Secondo me non ha alcun senso, né missionario, né apostolico. L'unico vero senso dell'impegno politico come ci ricorda Vittorio Messori è la conquista del potere per governare lo Stato, un senso che di cristiano ha ben poco. Tuttavia se è vero quanto afferma il Catechismo della Chiesa cattolica che fuori dalla Chiesa non c'è salvezza, allora non c'è speranza nemmeno per lo Stato che prima o poi è destinato a collassare su se stesso per conto suo. Quindi non si pone neanche il problema missionario di doverlo salvare, perché è destinato alla perdizione di per sé.

Per il resto penso che ogni uomo debba essere libero di fare le scelte che ritiene migliori per sé e per gli altri. Il cattolico che ritiene di impegnarsi in politica lo faccia pure a suo rischio e pericolo, ma si assuma le proprie responsabilità dei danni che combina, tenendo presente che è solo nella Chiesa con lo Spirito Santo che la anima il luogo dove poter impegnarsi al servizio della comunità e del bene comune, gerarchia permettendo. Ed è sempre la Chiesa a dover attirare a sé tutti i popoli per essere un corpo solo, una cosa sola, non il contrario: non è lo Stato che deve attirare a sé la Chiesa cattolica. Il cattolico in politica, dal mio punto di vista, è una contraddizione, come afferma Gesù stesso: non si possono servire due padroni, non si può servire lo Stato-mammona e la Chiesa di Dio.

Lorenzo, della diocesi di Parma, chiede ad Angelo Bagnasco: "Come possiamo aiutare i nostri amici a riflettere, pensare e interrogarsi sull'esistenza di Dio e sulla fede in Cristo?".

Il Card. Bagnasco risponde citando Pascal, secondo il quale Il cristiano, il credente, deve aiutare gli altri a disperarsi. Disperarsi nel senso di aiutare gli altri, ma senza partire dalla nostra vita, ma partire sempre dal cuore acceso, dal cuore caldo d'amore per Gesù.

Quindi, secondo Bagnasco, dobbiamo aiutare i nostri amici a fare esplodere la bolla vuota in cui si vive, il vuoto di tante cose che sembrano tutto per cui ci si spende, ci si danna l'anima, ma sono vuote e inconsistenti, sono miti, quei miti che possono facilmente prendere tutti, Quindi dobbiamo aiutare la gente a capire che molto spesso le cose per cui vivono o sono inconsistenti, cioè vuote del tutto, fantasmi, o non sono cose importanti come loro ritengono. A quel punto, là dove si apre la voragine, emerge Cristo, emerge Dio, la vera pienezza, la vera vita.

Bello il discorso del cardinale. Io vorrei chiedergli di aiutarmi a far esplodere la bolla vuota della proprietà privata. Penso che la proprietà privata sia una bolla vuota che comprende il vuoto di tante cose che sembrano tutto, per cui ci si spende, ci si danna l'anima, ci si litiga, ma sono inconsistenti, sono miti, prima o poi crollano.

La parola "privato" deriva dal verbo "privare", ne è il participio passato. Il verbo "privare", secondo il dizionario Zanichelli, significa: rendere qualcuno privo di qualcosa. La parola o aggettivo "privo" significa: che manca di qualcosa di utile, di necessario, di opportuno.

E' evidente e logico quindi, che proprietà privata significa letteralmente proprietà sottratta, privata, espropriata, tolta, rubata all'uomo, in violazione alla legge mosaica dove Dio ordina ad ogni uomo: "Non rubare", nel senso di non espropriare, non togliere, non privare la comunità della proprietà delle cose e dei beni comuni donati da Dio e necessari alla vita stessa della comunità.

Quindi facciamo esplodere la bolla vuota in cui si vive, una di queste bolle è senz'altro la proprietà privata.

Il quindicinale del Movimento dei focolari "Città nuova" dedica la copertina del n. 15/16 2008 all'incontro del Papa con i giovani a Sidney per la Gmg 2008, con un titolo ad effetto: "Benedetto ai giovani: cambiate il mondo".

Anche il Corriere.it dedica un articolo a questo invito del Papa ai giovani, in occasione della sua visita ai partecipanti del mega-raduno dell'Agorà a Loreto, avvenuta l'anno scorso. Seguono a ruota i quotidiani Repubblica.it, La Stampa, come anche Il Sole 24ore che riportano, sullo stesso tono, le parole del Papa, dell'anno scorso a Loreto.


Agorà Loreto 07 - Le parole del Papa durante la veglia

Agorà Loreto 07 - Il Papa risponde alle domande dei giovani

Loreto 2007

Link:

"Cambiare il mondo" sta a cuore al Papa e non soltanto a lui. Tuttavia quella espressione, senza una spiegazione, dice tutto e non dice niente, perché io ci sto provando a cambiare il mondo con questo sito che intende testimoniare la mia fede per Gesùe promuovere i valori del cristianesimo. Comunque penso che non è soltanto mettendo in piedi un sito di ispirazione cristiana che si cambia il mondo. Il mondo cambia se tu sei il primo a cambiare e a dare una testimonianza di cambiamento, come ha fatto Gesù.

Prima di mettersi a cambiare il mondo, però, bisogna capire come si intende cambiare il mondo e non è detto che tutti intendano cambiarlo. A qualcuno può anche andare bene così, a qualcun altro no. Il mondo, per chi crede, lo ha creato Dio Padre. Cambiare un'opera di Dio, da un lato mi lascia un po' perplesso e sconcertato e, dall'altro lato, mi sembra di rinfacciare a Dio che la sua opera così com'è non va bene e va cambiata.

Ma ascoltiamo come il Papa intende farci cambiare il mondo, dalle sue parole, da come le riporta La Stampa: "Nel progetto divino - ha detto Benedetto XVI - il mondo non conosce periferie". Per evitare di restare "ai margini della società e della storia, occorre comprendere che: la grandezza della nostra vita sta nello scoprire di essere amati e proprio per questo chiamati ad amare. La società oggi - ha affermato il Pontefice - ha bisogno della solidarietà e che Cristo sia presente al centro del mondo.

Il mondo - ha aggiunto - deve cambiare. Andate, vivete, amate! Agli occhi di Dio ciascuno di voi è importante. Nessuno di voi pertanto si senta marginale; nessuna vita è senza importanza e senza senso; siete tutti veramente importanti, protagonisti perché siete al centro dell' amore di Dio. Non dovete aver paura di sognare ad occhi aperti grandi progetti di bene e non dovete lasciarvi scoraggiare dalle difficoltà . Cari giovani, costituite la speranza della Chiesa in Italia. A tutti vorrei giungesse questa mia parola: il Papa vi è vicino, condivide le vostre gioie e le vostre pene, soprattutto condivide le speranze più intime che sono nel vostro animo e per ciascuno chiede al Signore il dono di una vita piena e felice, una vita ricca di senso, una vita vera. Non abbiate paura, ci sono forse sogni irrealizzabili quando a suscitarli e a coltivarli nel cuore è lo Spirito di Dio? Purtroppo oggi, non di rado, un' esistenza piena e felice viene vista da molti giovani come un sogno difficile, e qualche volta quasi irrealizzabile. Tanti vostri coetanei guardano al futuro con apprensione e si pongono non pochi interrogativi. Lasciate che questa sera io vi ripeta: ciascuno di voi se resta unito a Cristo, può compiere grandi cose. Ecco perché, cari amici, non dovete aver paura di sognare ad occhi aperti grandi progetti di bene e non dovete lasciarvi scoraggiare dalle difficoltà. Cristo ha fiducia in voi e desidera che possiate realizzare ogni vostro più nobile ed alto sogno di autentica felicità . Niente è impossibile per chi si fida di Dio e si affida a Lui."

Ecco come il mondo va cambiato secondo il Papa: "andate, vivete e amate, rimanendo uniti a Cristo".

Condivido le parole del Papa e aggiungo che per rimanere uniti a Cristo, occorre conoscerlo bene e sapere chi è. Si può conoscere Gesù per mezzo del Vangelo se questo viene aperto e letto da cima a fondo diverse volte, perché si scoprono tante cose nuove e importanti di Lui che spesso non sono affatto scontate.

Per conoscere chi è Gesù, il mio consiglio è quello di leggere il Vangelo e attenersi a quanto insegna Gesù, chiedendo allo Spirito Santo di chiarirci ciò che non è sempre chiaro. Il mondo si cambia imparando a diffondere l'insegnamento di Gesù in tutto il mondo e a metterlo in pratica.